venerdì 19 febbraio 2010

CReDi ai Tuoi oCCHi, oTTo DiX di Murat Önol


La PeRSoNa aBBaNDoNaTa n°7 di MuRaT ÖNoL
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A partire dal numero 2 SCHEDA offre in omaggio una grafica firmata e numerata.
L’artista cambierà ad ogni numero e ogni artista che offrirà la sua grafica come allegato di SCHEDA farà una breve introduzione alla sua opera.
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CReDi ai Tuoi oCCHi, oTTo DiX

MuRaT ÖNoL

Non lo so che cosa sta cambiando e perché. La vita? Il mondo? L'uomo? Il capitalismo? In ogni caso non è di questo che voglio discutere.
Voglio parlare invece della persona abbandonata.

Come in ogni cambiamento, tutto questo spostamento, tutto questo non-caos lascia delle persone fuori: fuori dalle fabbriche (in un senso molto generale), fuori dalle scuole (in senso generale) e ora anche fuori dalle città (nel vero senso della parola, come è successo a Rosarno). E queste persone lasciate fuori domani lasceranno loro stesse altre persone fuori (se non sta già succedendo) perché ogni cambiamento cresce moltiplicandosi e deformandosi all'infinito con un effetto specchio. Lo specchio non riflette più la realtà (l’aveva mai fatto?) e diventa semplicemente una macchina crudele.

Zizek dice che la vera realtà di oggi è l'immagine. E poi continua:
“Non possiamo semplicemente dire: ‘Rinunciamo alle immagini, così vedremo la realtà’. Se rinunciamo alle immagini, non resta niente, solo pura astrazione”. Per questo io dico che questa stampa che tenete in mano (Persona abbandonata n. 7) è la vera realtà dell'Italia di oggi: la sagoma di un uomo ucciso con la carità ("un veleno che cura se stesso", come dice Zizek). Quando i padri uccidono i figli e i figli uccidono i padri nello stesso momento, quando i carnefici sembrano delle vittime e le vittime sembrano, e dopo diventano, carnefici, la catena per me è rotta. Non mi restano che gli occhi e la solidarietà.
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Inserito da ENZO CORRENTI

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